Mangiando favole, per conoscere amici e nemici dell'alimentazione sana

Mangiando favole, per conoscere amici e nemici dell’alimentazione sana

Mangiando Favole” è il titolo dell’ultimo lavoro di Candido Calabrese, docente di Lettere e Storia all’Istituto alberghiero di Villa Santa Maria in Abruzzo, appassionato di cultura e sapori del cibo della tradizione italiana.

Il volume, appena uscito per Editrice Memoria, contiene dieci favole e altrettante filastrocche, musicate e cantate nel CD allegato. Le illustrazioni sono di Lino Alviani, le musiche di Giacomo Dell’Orso accompagnato in alcuni brani dalla moglie Edda, vocalist di Ennio Morricone.

Un linguaggio  fantastico, rivolto ai bambini, che sottoforma di gioco spiega l’alimentazione di oggi. Ecco perché richiede anche l’intervento di un adulto perché venga spiegato ai più piccoli, per esempio, a cosa servono le ”polverine miracolose“e le sofisticazioni del cibo di oggi.

C’è Sal Cicciotto il quale spiega che per avere un buon salume bastano carne e sale, non tutte le sigle riportate sulle etichette di molti prodotti che consumiamo: E249, E250, E251, E252, siero di latte in polvere, lattosio. E poi Meren Dina la birichina, profumata, colorata, soffice, che è bella da vedere, ma dentro ha ingredienti misteriosi, grassi, olio vegetale di palma, glicolepropilenico, acido sorbico, sciroppo di glucosio, destrosio, carbonato acido di sodio, carbonato acido d’ammonio…  Aiuto!!!

L’autore, ma anche i suoi lettori, si chiedono dove siano finiti gli ingredienti semplici e naturali come farina, uova, olio extravergine d’oliva, miele? “Nelle merendine o nelle bibite – spiega Calabrese – sono esaltati la bellezza, l’aroma, il sapore. Questa invasione di preconfezionati fa perdere ai ragazzi il contatto con la natura, con i cibi stagionali o “fatti in casa”. Siamo dominati da due soli gusti: il dolce, sempre più dolce e il salato, sempre più saporito, con le naturali conseguenze di precoci disfunzioni diabetiche e cardiovascolari. Più che di benessere si deve parlare di malessere”.

L’intento didattico dell’opera “è far riflettere, proporre un’esistenza che ci faccia riappacificare con i cibi semplici”.

Pappa&co. sottoscrive, naturalmente!